lunedì 14 luglio 2008

la misura dell'oceano

le mie ossa scomposte sono relitti sui fondali dei tuoi sguardi. i rami della nostra memoria lucidi stillano pioggia
da mesi ormai, da secoli ormai

e le gocce scavano le frane, le frane dei nostri giorni passati, cumuli di detriti e impressioni sabbiose ai notri piedi.
benzina a pennellate sull'asfalto, segna la strada da centochilometri, ma tu nullla, non mi vedi arrivare.
ti girasti di scatto verso il finestrino, gli occhi al cielo. s'accumulavano sopra di noi nuvole blande come cani stanchi, e mi dicesti
ma della pioggia c'è solo l'odore.