martedì 24 giugno 2008

"le grandi gelaterie di lamponi che fumano lente"

col vento che si fuma i nostri giornie ne trascina le cicche svogliato in rantoli di foglie stinte e di polvere sfinita dal caldo. che ci sfiata il fumo in faccia e c'ingrigisce le narici, la gola, lo sguardo,, e c'impiglia fra le ciglia i granelli catramosi dei ricordi caduti dal pacchetto. distributori automatici per tutte le ore di luce in più che ci servono. grandi campi fertili in cui sputare le ossa delle giornate spolpate, sperando che attecchiscano, e che poi ne cresca qualcosa, che magari si possa fumare. Grandi spazzolini e filo interdentale per lavare e scrostare via le disillusioni le attese recise e tutte le sospensioni prima che c'intacchino lo smalto dei denti.

mangiavamo chili di cocomero con i cucchiaini di plastica e lasciavamo sulla piazza laghi rosa pieni di semi, e con le bucce ci hai fatto un paio d'occhiali da sole.

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